Mi pare che ci sia l’ingresso di una grotta sulle pareti della forra …..

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…. e fu così che da una mio ‘miraggio’ intraviso sulla parete che sovrasta il rio Lavarie e complice la  ‘scornata’ del campo speleo, buttiamo due mezze giornate alla ricerca del fantomatico ingresso da cui fuoriesce dell’acqua, che dai miei ricordi dovrebbe trovarsi sulla parete della forra del rio Lavarie poco prima che questo una volta uscito dal primo tratto inforrato si incontri con il secondo affluente e poi si rituffi nell’ultimo e spettacolare tratto canyon che si conclude quasi sulla S.S. 13  poco dopo Carnia.

Detto questo, alcuni giorni dopo il ritorno dal campo, partiamo, malgrado il cielo minaccioso, verso Tugliezzo punto di partenza della nostra nuova avventura! Strada facendo e precisamente all’altezza di Portis, inizia a piovere! Optiamo per una provvidenziale sosta caffè all’hotel Carnia per decidere cosa fare.

Paolo, Stefano e Tiziano che volevano scendere la forra per indicarci da sotto il punto corretto della calata, giustamente, reputano opportuno desistere dall’impresa in quanto visto il meteo, una piena potrebbe essere dietro l’angolo …. i rimanenti…. sono indecisi…… alla fine tutti optiamo per percorrere un vecchio sentiero che sovrasta la forra e tentare di fare delle calate per individuare lo stesso l’ingresso calandoci dall’alto (nel frattempo la pioggia si è calmata)!

Raggiungiamo Tugliezzo e l’attacco del sentiero, ci cambiamo, nessuno di noi (a parte Paolo che avendo dietro solo la muta per la discesa in forra la indossa) si veste ‘decentemente’, partiamo baldanzosi e appena oltrepassiamo il torrente inizia a diluviare! Benone …. proseguiamo fino al punto dove individuiamo quello che potrebbe essere il punto sotto il quale c’è l’ingresso. Dopo varie disquisizioni sul punto di accesso,ritorniamo  verso un primo affluente e ci caliamo nelle sue vicinanze lungo due diverse linee di discesa … la mia ben presto mi suggerisce che sono troppo a monte e ritorno sui miei passi …. quella di Paolo è incerta…. risale quindi  e  prende i prestito la mia corda (la sua non basta) per scendere sul fondo della forra seguito da Costantino (che era con me il giorno in cui abbiamo disceso la forra e notato il ‘buco’) per verificare l’esatta posizione dell’ingresso. Dopo un tempo infinito, parecchio nervosismo e qualche discussione, vedo i due che riemergono dal bordo della forra e ci dicono che l’ingresso è più a valle! Siamo tutti bagnati fradici e tremanti dal freddo (a parte Paolo ovviamente che può esimersi dal freddo ma non dall’umido) … rientriamo alle auto …. anche qui tocca rimandare …. la situazione si fa seccante!!!!

Ritorniamo alcuni giorni dopo…. il tempo volge al meglio, ci siamo io, Paolo e Stefano, solita prassi …. ci si cambia (questo giro tutti con tuta e sottotuta) ci avviciniamo al punto stimato con tutto l’armamentario e Paolo scende veloce ad armare la calata….. lo seguo …. ma dopo un pò non trovando la meta (abbiamo intercettato solamente un riparo di poco conto) devia di parecchi metri portandosi sotto un altro canale per proseguire la calata. Informo Stefano della cosa e gli dico di riattrezzare un’altra calata con l’altra corda sull’altro canale per agevolare la discesa e risalgo.

Seguo infine Stefano  che nel frattempo ha raggiunto Paolo che si appresta a proseguire. Ci scambiamo un pò di impressioni e Paolo riparte ma dopo un pò … appeso come un salame e con la corda quasi al termine ci informa che l’ingresso non è nient’altro che una rientranza dalla quale una piccola fessura butta un  rivolo d’acqua!!!

Risaliamo tutti e tre delusi ….. anche qui è andata male ma almeno …. è un cantiere in meno!!!