CRETA DI RIO SECCO ….first 2014!!!

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Creta di Rio Secco 27/7/2014 – 28/7/2014

È ormai quasi agosto, tempo di campi speleo in montagna, ma il meteo non lo conferma. La neve, che dovrebbe essersi ormai sciolta, ostruisce completamente o in parte i nostri ben amati abissi!
Questo fine settimana, in previsione del campo in Creta di Rio Secco, Costantino e io, abbiamo deciso di farci un giretto a controllare la situazione neve.
Carichi come due muli, abbiamo lasciato la macchina alla Ruddinghalm, Austria, il posto che ci permette l’avvicinamento più breve e comodo infatti in un’oretta arriviamo al bivacco Lomasti.


Il meteo ha messo brutto tempo per il fine settimana ma siamo speranzosi che si siano sbagliati, come ormai capita anche troppo spesso. Assieme a noi, al bivacco arrivano tre ragazzi scesi di corsa dalla cima di Creta. Piove che Dio la manda, ci dicono e decidiamo di prendercela con comodo. Tiriamo fuori i sacchi a pelo sui letti mettiamo le birre in fresco nel torrente e partiamo. Un debole sole si fa vedere, mentre percorriamo il sentiero che ci porta in zona esplorativa ma arrivati all’ingresso dell’ abisso degli Incubi, pioggia e vento arrivano a rovinarci i piani. Ci tocca tirar fuori la cerata e attendere che passi il merdone sopra di noi. Dopo un’ora la pioggia diminuisce di intensità e riusciamo a raggiungere un bunker dove poter lasciare gli zaini e continuare a cercare. A breve distanza dell’abisso degli incubi si trova la nostra meta di oggi. Abisso quarto crepuscolo. L’idea e di andare a controllare dei punti di domanda verso il fondo. Entriamo disarrampicando i primi due metri, dove parte il primo pozzo da 16. È cambiato rispetto al solito. Ci sono molte pietre in equilibrio precario e mentre faccio pulizia mi accorgo di essere sopra a un pietrone che tutto ad un tratto decide di seguire la forza di gravità. Attimi di panico, poi torna a incastrarsi di nuovo. Forse oggi la nostra presenza al suo interno non è gradita e decidiamo di fare un po’ di ricerca di superficie e scendere altri pozzi già rilevati. Mentre mi faccio strada in un tappo di neve, per proseguire la discesa di pozzo, ricomincia a piovere. Sono quasi le 20 e decidiamo di tornare al bivacco per mangiare qualcosa di caldo e sperare che le birre non se le sia bevuto qualche “turista” del sabato. Le Lasko sono salve e anche il nostro umore! In bivacco troviamo altre persone di piacevole compagnia. Chi mette la birra chi il vino, in poco tempo in 2 metri quadri siamo tutti amici a far festa e forse merito anche dell’alcool nessuno disdegna le poltiglie di tofu e seitan che mi sono portato per cena. Chiudiamo la serata con il collutorio Candolini (ottima grappa) e tutti a nanna.
Domenica la sveglia è data dall’arrivo dei “turisti”, ore 7. Saranno stati gli odori che uscivano dalla porta o le nostre facce un po’ incazzose a farli decidere a richiudere piano piano la porta e proseguire il loro cammino. Un’ oretta più tardi arriva su Tiziano, ricomponiamo gli zaini e via di nuovo. Oggi dobbiamo rivedere la posizione di alcuni pozzi e fare un salto fino alla zona dei faraglioni.
È proprio bella Creta di Rio Secco. Una sorta di Canin in piccolo dove di sentieri ufficiali non ce n’è molti e ogni volta che passi te ne puoi inventare di nuovi, basta sapere più o meno dove vuoi arrivare. Campi solcati, spaccature, inghiottitoi fanno da padroni e solo qui e là piccoli prati morbidi.
Fatto sta che correndo qui e là una grotticella nuova è uscita! Tipico ingresso caratterizzato de pietre instabili, seguito da un bel pozzo di una trentina di metri con arrivo su camper. In maniera figurativa, perché proprio a chiudere la prosecuzione della discesa ci sta un bel masso squadrato delle dimensioni ….di un camper. Una strettoietta mi fa sperare in una prosecuzione, magari in orizzontale, ma pochi metri dopo chiude in maniera inesorabile. Costa mi chiama, dicendomi che tramite walkie-talkie ha sentito Marco, Alessia e Barbara, appena arrivati al bivacco. Loro, visto i nuvoloni in avvicinamento, decidono di aspettarci, mentre noi andiamo a vedere un altro buchetto trovato da Tiziano. Da una piccola dolina ricoperta parzialmente di neve, parte un pozzetto che prosegue stringendosi troppo per farci passare. Toccherà tornare per allargarlo!
Quando riprendiamo la strada del rientro, una bella nebbia fitta ci avvolge e ci accompagna fin quasi al bivacco. Ritorniamo alla macchina meno carichi di peso ma cantieri nuovi da portare avanti.
Alla prossima!