CHE BUCO SCHIFOSO….!

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Che buco schifoso! Eppure ci torniamo, basta che passino un paio di settimane per dimenticare tutto quel fango che c’è là dentro e subito a qualcuno viene in mente di tornare e esplorare. Memoria a breve termine in deficit o forma pentimento/ masochismo interiore? Fatto sta che ieri ci siamo tornati, Costa, il Forgia ed io per continuare le esplorazioni. Dopo una risalita e una galleria comoda, inizio a ricordare, fango fango e ancora fango. Sulle corde, sugli armi, sul pavimento e sulle pareti. Fango appiccicoso ovunque! L ‘ultima volta ci eravamo fermati prima di un passaggio semi- sifonante , dove era passato solo Costa per dirci che la galleria tornava ad allargarsi e si era dovuto fermare sotto una cascata impossibile da arrampicare.
Questa volta entriamo direttamente in muta. In 2 ore circa arriviamo alla risalita che conduce alla galleria allagata! È bassa e si entra in acqua da un frammento di pavimento fossile rimasto lì sospeso. Pure qui il fango si spreca e sprofondiamo con le mani e ginocchia nel molliccio. Un piccolo passaggio immergendoci fino a metà casco e siamo nel nuovo. Siamo in faglia e cercando i passaggi più comodi arriviamo alla cascata chè ci aveva fermato. Provo ad arrampicare, meglio però mettere un paio di rinvii però! Salgo , aiutato dal palo Raumer e la sicura di Costa( percorso dai brividi freddi) e in un’ oretta circa siamo sopra. Ancora meandro, e qualche galleria ceca fino a giungere sotto un’ enorme camino di 40 metri circa! Da qui non si riesce a capire cosa ci possa essere lassù, però sul fondo, difronte a noi un basso passaggio in faglia continua e sempre sulla stessa linea di faglia, ma a una decina di metri di altezza, un’ altra galleria, trasporta i nostri sguardi ben oltre a quello che possiamo vedere.
Prendiamo la parte attiva. È stretta e ricca di lame di roccia. Dopo una ventina di metri diventa impraticabile. Torniamo sotto al camino e meditiamo sul da farsi. Si mangia qualcosa, si fa su una cicca e alle 16 passate decidiamo di tornare in dietro, visto che ci vorranno 3 orette per rivedere la luce del sole. Bagnati e con un paio di chili di fango ripercorriamo gallerie, meandri! I sacchi (figli di satana, nome appropriato per il comportamento) si incollano al pavimento, croll e maniglia non si bloccano quasi mai. Fango schifoso!!! Come vorrei poter entrare qui con l’ idropulitrice e lavare tutto! Alle 19 passate rivediamo il sole e il calore esterno. A metà sentiero troviamo Barbara e Serena che preoccupate stavano venendo a cercarci. A loro è andata meglio, torrentismo nella Foce e poi sole e tuffi.
Prossima volta andrò con loro….. forse

Paolo B.